73 anni fa

Il 10 Dicembre di 73 anni fa i rappresentanti dei popoli, nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, proclamavano la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Le Nazioni Unite erano state fondate tre anni prima, nel 1945, su iniziativa di 51 nazioni. La Carta delle Nazioni Unite elenca i principi fondanti. (testo in italiano)

Considerando il contesto storico dalle cui ceneri nascevano le Nazioni Unite, suscita una certa emozione rileggere il preambolo di quella Carta. Pensiamo che lì erano riuniti i rappresentanti dei popoli che si erano combattuti nei decenni precedenti in due tragiche guerre mondiali.

“Noi, popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione all’umanità ha portato indicibili afflizioni, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole, a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altri fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti, a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà, e per tali fini a praticare la tolleranza ed a vivere in pace l’uno con l’altro in rapporti di buon vicinato, ad unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ad assicurare, mediante l’accettazione di principi e l’istituzione di sistemi, che la forza delle armi non sarà usata, salvo che nell’interesse comune, ad impiegare strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli, abbiamo deciso di unire i nostri sforzi per il raggiungimento di tali fini.
In conseguenza, i nostri rispettivi Governi, per mezzo dei loro rappresentanti riuniti nella città di San Francisco e muniti di pieni poteri riconosciuti in buona e debita forma, hanno concordato il presente Statuto delle Nazioni Unite ed istituiscono con ciò un’organizzazione internazionale che sarà denominata le Nazioni Unite.”

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani fu proclamata alle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1048.

Nel preambolo erano contenute le seguenti considerazioni:

“Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità, e che l’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell’uomo;

Considerato che è indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione;
Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;

Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti umani fondamentali, nella dignità e nel valore della persona umana, nell’uguaglianza dei diritti dell’uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;

Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l’osservanza universale dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;

L’ASSEMBLEA GENERALE proclama la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l’insegnamento e l’educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l’universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.”

Da quelle dichiarazioni è trascorso tanto tempo, quanto gli anni della vita di una persona. La generazione che ha posto quelle fondamenta ormai non c’è più; tutti noi siamo in qualche modo eredi chiamati, come scritto in quei patti, a conoscere, rispettare e proseguire il percorso dei nostri padri, per contribuire a costruire e mantenere società fondate sui diritti e la dignità degli esseri umani.

Il 16 Dicembre 1966 fu proclamato dalle Nazioni Unite il Patto Internazionale per i Diritti Civili e Politici.

In questo periodo vedo iniziative che, con l’intenzione di ricordare l’anniversario della proclamazione della Carta dei Diritti Umani, si concentrano su qualcuno dei diritti, gli immigrati, la giustizia, la pace, ecc. Però non possiamo essere credibili ed efficaci nel difendere uno solo dei diritti se non abbiamo a cuore la difesa di tutti i diritti, per tutti e in ogni contesto. Come riportato nel documento Compass – Manual of Human Rights for Young People:

“I diritti umani sono di tutte le persone allo stesso modo, universalmente e per sempre. I diritti umani sono universali, cioè sono gli stessi per tutti gli esseri umani in ogni Paese. Sono inalienabili, indivisibili e interdipendenti, cioè non possono essere portati via – mai; tutti i diritti sono ugualmente importanti e complementari”.